mercoledì 22 aprile 2020

La Grande Madre Terra e il ruggito dei giovani leoni

"The Blue Marble" (La Biglia Blu)
la prima foto intera della Terra,
scattata il 7 dicembre 1972
dall'equipaggio dell'Apollo 17
Se potessimo osservare il nostro pianeta da lontano, da molto lontano, magari dai confini del Sistema Solare, la Terra ci apparirebbe come un puntino. Potrebbe sembrare una stella come tante, ma a guardarla bene, immersa nell'oscurità cosmica, la distingueremmo facilmente per il suo tenue colore azzurro, un unico puntino azzurro immerso nel buio siderale.
È solo un puntino, ma è un puntino davvero straordinario.
Vanta un'enorme quantità di meraviglie mozzafiato e nella sua vorticosa danza intorno al Sole produce fenomeni strabilianti.
Fornisce a un numero gigantesco di esseri viventi il nutrimento e l'energia necessari all'incredibile magia della vita quotidiana, ogni giorno, da miliardi di anni.
Custodisce le risorse che ci permettono, non solo di sopravvivere, ma di progredire, continuamente, anche attraverso le tecnologie che in questo periodo di distanza tra noi ci consentono di informarci, di vederci e di sentirci meno soli.
Sopporta con pazienza tutte le prepotenze di noi esseri umani che continuiamo a consumarla, a sporcarla e a rovinarla senza attenzione e senza rispetto, purtroppo senza nemmeno una chiara percezione del male che facciamo non certo a lei, che grande e paziente continua a cullarci con compassione, ma a noi stessi.
Ha più di 5 miliardi di anni ma da soli 50, il 22 aprile è la sua festa: la Giornata Mondiale della Terra.
Forse mai come in questi mesi e settimane in cui ci siamo messi da parte lasciandole un po' di respiro, ci rendiamo conto di quanto ci manca e di quanto ci piace stare a guardarla e ad ascoltarla.
Perché, lo sappiamo tutti, contemplarla, insieme alle creature che ospita, magari con il sottofondo di un ruscello o del canto di un uccello, ci offre un incanto che ha il potere di confortarci, di farci stare bene, di rasserenarci.
rana volante di Giava
Foto: Yensen Tan
Proprio per questa ragione, abbiamo deciso di approfittare di questa festa per presentarvi Le Oncherugge, una webzine per bambini e ragazzi che vuole dare ai bambini ed ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo Sinigaglia di Torino (ma anche a tutti gli altri) un'occasione per uscire (con la fantasia) dalla quarantena e raccontare quello che la fantasia gli suggerisce attraverso testi e racconti, ma anche foto, disegni, video, canzoni e qualunque altro mezzo vi venga in mente.
Per cominciare, approfittando della cinquantesima Giornata Mondiale della Terra, vogliamo chiedervi di collaborare con noi inviandoci i vostri prodotti dedicati al nostro meraviglioso pianeta, alle creature fantastiche che lo abitano e agli straordinari fenomeni naturali che mostra. Dalle finestre e dai balconi possiamo farci incantare dal volo di un uccello, dalla forma di una nuvola, dal ticchettio di una tettoia bagnata dalla pioggia... disegnate, fotografate, registrate, e poi lasciatevi trasportare dalla fantasia e inventate la storia di una nuvola o del viaggio di un piccione.
Il vulcano Villarrica, in Cile
Foto: C. Saavedra Escobar
Altrimenti affacciatevi (con cautela), come abbiamo fatto noi con le foto di questo articolo, alla grande finestra del web e cercate foto, audio, video che raccontino il nostro pianeta e i suoi strani paesaggi ed abitanti e abbandonatevi all'immaginazione.
Cantate una canzone ispirandovi al canto degli uccelli o disegnate il tramonto dalla vostra finestra.
E poi mandateci i vostri lavori, per far vedere a tutti che i giovani leoni non hanno paura né dei virus né della noia, e che possono far sentire i loro ruggiti non solo a tutta l'Italia, ma a tutta la Terra, che ci ospita e aspetta impaziente che usciamo ad esplorarla e a giocare con lei, magari con un po' più di rispetto e di ammirazione per il minuscolo puntino azzurro, arredato con spettacolari meraviglie, che è la nostra casa.

P.S.: Al momento, nel rispetto delle normative sulla privacy, non possiamo pubblicare foto o video che ritraggano bambini o ragazzi, quindi vi preghiamo di inviare solo materiali dove bambini e ragazzi non si vedano o non siano riconoscibili (ad esempio di spalle). Inviateci invece il nome dell'autore e, se volete, la classe che frequenta.

L'indirizzo della redazione è leoncherugge@gmail.com


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